L'isola ha ospitato l'ultima tappa dell'"Educational tour", che ha visto coinvolte le regioni del centro-sud Italia nel progetto di sensibilizzazione su biogas e biometano

La Sardegna ha ospitato l’ultima tappa dell'”Educational Tour” di ISAAC (Increasing Social Awareness and ACceptance of biogas and biomethane), progetto che si pone l’obiettivo di abbattere le barriere non tecnologiche legate al biogas ed al biometano.

Sette le regioni coinvolte, tutte ubicate al centro-sud (Lazio, Marche, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna), con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e l’accettazione sociale di queste due energie rinnovabili dall’enorme potenziale, ma avversate nella nostra nazione spesso per mancanza di corretta informazione o dalla creazione di falsi miti.

Tra le attività di progetto troviamo quelle dedicate alle scuole, l’Educational Tour appunto, che ha visto i rappresentanti di ISAAC in giro per lo stivale a raccontare cos’è il biogas e come funziona un impianto agli studenti delle scuole superiori italiane.

Lezioni frontali, la realizzazione di un prototipo di digestore anaerobico installato all’interno di un mezzo mobile (quello del CNR-IIA, partner di progetto insieme al capofila AzzeroCO2, Legambiente, CIB, Chimica Verde Bionet ed al CNR-IRCRES), una app realizzata ad hoc per gli studenti (l’avventura grafica Buck Bradley Comic Adventure, ambientata nel distopico mondo di “Terrastramba”), il tutto per coinvolgere i ragazzi e renderli partecipi di quanto siano importanti le energie rinnovabili, e del potenziale di biogas e biometano.

Due le scuole sarde coinvolte, l’Istituto di Istruzione Superiore Professionale de Agrario “Duca degli Abruzzi” di Elmas (Ca), e l’Istituto Tecnico Industriale Statale “Othoca” di Orsitano, una settantina circa gli studenti partecipanti.

Domande, curiosità, aspettative e potenziali ricadute sul territorio: di questo si è parlato durante gli incontri, in cui i rappresentanti di Legambiente e del CNR-IIA hanno illustrato le problematiche legate ai cambiamenti climatici, e di come le energie rinnovabili siano una possibile soluzione per contrastarli, con il focus sul biogas e sul biometano.

Si chiude così un tour durato oltre un anno, che ha toccato capillarmente i territori coinvolti nelle attività, suscitando spunti interessanti di riflessione e di dibattito, con la speranza che sia servito a chiarire i benefici ed i vantaggi dell’uso di queste tecnologie sia dal punto di vista ambientale che del territorio in cui sarà localizzato.